Ciavevo voja di fare n’cazzo, ieri, cosi’ mentre shoppavo per birra, vino e qualcosa da magnare mi son fermato al banco pane, che li hanno il forno loro e sono pure bravi. C’e’ di tutto: focaccia liscia, coi pomodorini, coi funghi, col gorgonzola… e la loro pasta da focaccia e’ spettacolare infatti spesso la prendo liscia, di rado coi pomitorini, e poi tutte ste pizze, pizzette, lingue di pizza, nastri dipizza, cinture falliche di pizza, insomma varie declinazioni del piatto che ha reso famosa la citta’ di nino d’angelo, poi un fottio di pani vari e poi le paste.
Che cazzo guardo le paste alle 6 di sera, sono scemo?
Si, e pure conclamato: “Due sfogliatelle con la crema, no non quelle, si popio quelle due li. Quel bombolone li, e… massi’, quella minicrostata all’albicocca la, ok, grazie”.
Molto sobrio.
Arrivo a casa, cazzeggio e birreggio, alle 8 e qualcosa la fame improvvisa e tremenda mi scaraventa giu’ dalla sedia.
Col cazzo che mi bastano due sfogliatelle grandi come pacchetti da 10 sigarette, un bamba e una crostatina del diametro di un CD, che cazzo c’e’ di solido in frigo? Salamella mantovana, aka salsiccia, e vino bianco da cucina, un friuli grave davvero grave, lo stiamo perdendo [cit.]. Pentolino, salsiccino e vino fino a coprillo, e vai con la salsiccia in riduzione di vino bianco. Pero’ ci vuole mezz’ora buona, cazzo faccio nel frattempo, che la fame spinge?
Antipasto: mi scofano tutte e 4 le paste. Validissima la frolla della grostatina, sembra davvero di pasticceria, questi son popio bravi. Do un’altra brutta botta alla bottiglia di grave che purtroppo muore li, rutto e vado a vedere come sta il botulus in vino (veritas, dio democristiano). Salsiccia cotta e sugo ancora un filino lungo, alzo la fiamma e metto in forno uno sfilatino dello zio antunell’ e in pochi minuti la salsiccia in riduzione e’ perfetta e il pane pure.
Pane nella sinistra, forchetta nella destra, la salsiccia fatta cosi’ e’ sempre un’esperienza mistica. Tra un boccone e l’altro si piazza del pane nel sugo e lo si usa per i bocconi a venire, o si puccia direttamente il panone nel suco, di quando in quando un po’ di senape temeraire che e’ bella tosta, qua e la un tocco di checiap piccante davvero (ovvero addizionato da me di cayenna secco macinato), ogni 40 secondi scarsi una bicchierata, vari rutti e credo di avere anche scurreggiato un paro di volte, insomma il figlio di omer simpson e siusi bledi.
Pura goduria.
La salsiccia in vino e’ consigliatissima, la puo’ fare anche un rinco ubriaco: si butta la salsiccia/e in un pentolino, si copre di vino e si fa lessare per almeno mezz’ora badando che il vino ingrassato raggiunga la densita’ di un sugo da scarpettare. Ieri in un pentolino diametro 18cm ci sono andati una salsiccina da 300g e mezzo litro di vinello. Io preferisco il bianco ma e’ fattibile anche con vino rosso, due anni fa poi lo feci col lambro copiando un ristorante montanaro e ne usci’ un gran bel prodottino. E prima o poi provero’ con un passito, tipo un pantelleria della pellegrino per non sprecare, perche’ secondo me ci deve venire un lavorino mica male.